New brand alert: Nodaleto

New brand alert: Nodaleto

Un nuovo assetto per My Happy Flora, ricco di approfondimenti pensati per incuriosirvi e analizzare assieme alcune tematiche legate al mondo della moda, con un occhio di riguardo al tema a noi molto caro della sostenibilità.
Tra le tante le novità che bollono in pentola abbiamo pensato a una nuova rubrica, The Rabbit Hole, che promette un focus sui brand emergenti che si stanno facendo largo nel mondo della moda proponendosi con uno sguardo giovane e fresco. Sulla bocca di tutti gli addetti ai lavori, talvolta meno conosciuti da chi la moda la sfoglia distrattamente, punteremo un riflettore sui nuovi nomi del panorama internazionale partendo da serie tv, film e musica e procedendo, per l’appunto, “down the rabbit hole”.

Come nasce Nodaleto

La stilista chiamata a battesimo è la francese Julia Toledano, già nota ai più perché figlia del prima di lei celebre Sidney Toledano, chairman e CEO del gruppo del lusso LVMH.

Millenial dalle origini ispanico-marocchine, assieme al socio in affari Olivier Leone, fonda il brand di scarpe Nodaleto agli sgoccioli del 2018, così denominato dalla rilettura a specchio delle sillabe che compongono il suo cognome (To – Le – Da – No/No – da – le – to), nonché suo nomignolo sin dai tempi dell’infanzia. Prodotto interamente in Italia, nel distretto del Brenta, viene presentato al grande pubblico a marzo 2019 durante la fashion week parigina e risponde al personale desiderio della designer di indossare finalmente un tacco portabile.

La prima collezione è stata un’aperta ode al miscellaneo incontro di culture che scorre nelle vene della famiglia, a cui Julia decide di attribuire il tangerine orange come colore distintivo in ricordo dei tramonti aranciati di Malaga e Casablanca; ma il focus che la rende immediatamente riconoscibile e la consacra nuova firma di punta delle It-girl nostrane e oltreoceano è il tacco di chiara ispirazione 70’s, un’eco che ritroviamo nella scelta del platform e nella punta dalla caratteristica forma squadrata, sapientemente mescolato a un’estetica intrisa di cultura pop anni ‘90.


Il modello di punta: Bulla Babies

Nonostante una delle prime apparizioni degne di nota veda protagonisti i Bulla lace-up boots e i Bulla Solal knee-highs calzati dalla modella Bella Hadid, è un altro il modello che ha reso il marchio celebre worldwide grazie alla chiacchieratissima serie Netflix “Emily in Paris”: durante una delle scene conclusive della prima (e ad oggi unica) stagione, Camille (Camille Razat) indossa un paio di Bulla Babies 105 nere, rivisitazione della classica Mary-Jane in chiave grunge.

Immagino voi starete pensando sia stato merito della stylist per antonomasia che ha curato con minuzia ogni dettaglio dei costumi, Patricia Field, e invece, a muovere i fili di questa storia di successo imprenditoriale ci ha pensato il caso: succede che Camille chiede alla designer, Julia, un paio di scarpe per un evento, il giorno dopo le porta con sè sul set, alla Field piacciono moltissimo, tanto che gliele lascia indossare durante le registrazioni. Da questo momento sarà un boom di richieste: dalla messa in onda della puntata, browser e social media scandagliano il web alla ricerca della scarpa divenuta in pochi minuti nuovo oggetto del desiderio.


Nodflix

Con un’abile mossa di marketing, da lì a breve Nodaleto mette in piedi quella che potremmo considerare una puntata Spin Off della serie, ingaggiando la stessa Camille Razat come volto della nuova campagna pubblicitaria. Tra i corridoi di un’asettica galleria d’arte contemporanea, Camille, ombretto azzurro e lucidalabbra rosato, passeggia tra le foto appese alle pareti che ritraggono la recente collaborazione con l’illustratore giapponese Harumi Yamaguchi. Tuttavia, l’attenzione della giovane attrice se lo guadagna un parallelepipedo d’acciaio che funge da piedistallo alle sgargianti Bulla Babies in pink, nuova colorazione della stagione: “It’s just a rectangle”, many have said, commenta la voce guida riferendosi apparentemente al loro caratteristico tacco cubico, mentre Camille le osserva incuriosita. Ma la magia dura poco: la mano di una ragazza (che altri non è che la stessa Julia) si sporge per recuperare le scarpe dimenticate, scusandosi per aver creato il misunderstanding. La clip è visionabile sulla piattaforma Nodflix, parodia del noto servizio di streaming, da cui è possibile accedere al sito ufficiale del brand e ad altri video promozionali, tra i quali quello della collezione precedente, la SS 20, in cui le influencer Camille Charrière, Leaf Greener e Louise Follain sono impegnate in una group call in pieno stile “Mean Girls”.

Nodaleto mode

Il duo francese è riuscito a conquistarsi un posto d’onore nell’Olimpo delle calzature grazie a un prodotto perfettamente inscrivibile nel contesto attuale, merito della sapiente combinazione di precisi codici stilistici dei primi 2000 tornati in auge a seguito del consueto ventennio di rielaborazione.

Tutte le collezioni sinora susseguitesi sono coerenti con lo stile di Nodaleto, giocoso e divertente, pensato per una lolita a tratti preppy, a tratti rock’n roll: da Lindsey Wixson ai protagonisti della sitcom per eccellenza Friends, l’eterogeneità di figure a cui la designer si è ispirata e continua tuttora a ispirarsi è il suo punto di forza che la rende versatile; accostata a ognuna di esse, la scarpa comunica un mood ogni volta diverso ma indovinato.
Vi ricordate Dorothy, della pellicola anni ’30 Il Mago di Oz con una Judy Garland dai boccoli biondi e calzette bianche?

Solo io la immagino come testimonial perfetta in una versione moderna del film con un paio di Nodaleto ai piedi, rigorosamente rosse e glitterate?

Gallery ispirazionale

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